Per gli addetti ai lavori la differenza tra le due lavorazioni è chiara; non sempre lo è, invece, per i clienti.
Mi è capitato di essere contattata per una correzione quando in realtà il testo necessitava di un editing profondo. Viceversa, altri mi hanno chiesto un servizio di editing quando era sufficiente una correzione di bozze.
Provo a sintetizzare di seguito le principali caratteristiche delle due lavorazioni.
La correzione di bozze (cdb) è successiva all’editing e interviene su:
- punteggiatura,
- refusi,
- errori di battitura,
- errori ortografici,
- errori grammaticali e di sintassi,
- ripetizioni,
- uniformità e rispetto delle norme redazionali (se presenti, altrimenti si concordano con il cliente);
- formattazione;
- controllo delle fonti citate e di eventuali note;
- indice;
- paratesti e copertina.
Il correttore può confrontarsi con l’editor e/o lasciargli delle segnalazioni.
L’editing è una lavorazione che va molto più in profondità. Precede sempre la cdb e prevede uno scambio diretto con l’autore. Può essere più o meno incisivo e coinvolgere diversi livelli.
Quello più complesso interviene su:
- contenuto,
- forma,
- sintassi (più in profondità della cdb),
- stile e tono,
- linguaggio,
- dialoghi,
- struttura,
- trama e intreccio,
- costruzione dei personaggi,
- ritmo,
- coerenza.
L’editor dovrebbe lavorare a stretto contatto con l’autore, suggerendo le modifiche in modo che sia l’autore stesso ad apportarle. Questo in teoria, perché spesso le modifiche le apporta direttamente l’editor con l’approvazione finale dell’autore (che non deve mai mancare!).
Correttore e editor sono due figure fondamentali per la buona riuscita di un testo, sia esso un libro o un altro scritto. L’autore, giunto a un certo punto, conosce praticamente a memoria la sua opera e non vede più gli errori e le incongruenze, per questo necessita di professionisti esterni obiettivi e competenti.
Spero di aver fatto maggiore chiarezza su queste due lavorazioni che, ovviamente, hanno anche costi e tempi ben diversi.