Sono nata in Romagna, dove ho vissuto fino a tre anni fa. Vicino al mare… ebbene sì, la mitica riviera romagnola! Ma se ami la montagna e la solitudine, a volte è pesante. Mi sono laureata in traduzione e ho lavorato come traduttrice per vent’anni. Anni da dipendente, sempre fuori casa, in un ufficio in centro città. Mi sono sposata, poi ho divorziato, e nel maggio 2019 mi sono trasferita a 440 km di distanza cambiando casa, città, regione, habitat, lavoro e investendo tutta me stessa in una nuova vita che mi permettesse di essere più coerente con il mio modo di pensare e sentire. Il tutto con la mia fedele compagna pelosa: Luna, una meticcia di origini calabresi che adora il bosco, come me.
Ora infatti viviamo in una baita nel bosco, a contatto diretto con la Natura (maiuscola d’obbligo!), nel silenzio più assoluto, interrotto quasi esclusivamente da suoni naturali: caprioli, uccelli, vento (tanto vento), acqua che scorre nei ruscelli, pioggia…
Perché parlo di coerenza? Perché qui mi sento finalmente me stessa e libera. Sono una persona (apparentemente) semplice, schietta, che fatica a sopportare le sovrastrutture, le imposizioni. Mi piace vestirmi con scarponi, felpa, giubbotto pesante e berretta, e portare sempre con me il mio fedele zaino (la mia copertina di Linus).
Quando cammino lungo il sentiero su cui abito, almeno due volte al giorno, amo sorprendermi con particolari che non ho notato al passaggio precedente, o il giorno prima: c’è sempre qualcosa di nuovo, di diverso, di particolare. Un fiore sbocciato/appassito, un sasso spostato, una foglia verde appena spuntata, un uccellino che mi si avvicina, le feci di un animale (di cui sono diventata ormai esperta conoscitrice!).
Oggi, mentre ero fuori con Luna, mi sono resa conto che questo mio passeggiare assomiglia molto al mio modo di lavorare. Sono correttrice di bozze e editor, e così come amo osservare con occhio attento la natura – e se occorre ripulirla da piccoli pezzi di plastica/carta/ferro – allo stesso modo amo osservare e curare i testi di cui mi occupo, che leggo e rileggo come se camminassi lungo il mio sentiero, con attenzione maniacale, ripulendoli da quel termine ridondante, da quella virgola al posto sbagliato, dalla doppia non necessaria.
Questa per me è coerenza: la mia vita scorre in armonia e in parallelo con il mio lavoro, in un ambiente che amo profondamente anche se a volte è ostile (la montagna non è solo e sempre amica).
È stato semplice? No.
Chi me lo ha fatto fare? La disperazione a cui ero arrivata e l’idea che, a 45 anni, o la va o la spacca!
Lo rifarei? Assolutamente sì.
P.S.: nella foto, la mia postazione di lavoro. Fino a tre anni fa, quando guardavo fuori dalla finestra, vedevo una strada trafficata e i bidoni della spazzatura.