Oggi non sono io a scrivere, ma lascio la parola a una cara amica.
Lei che, pur se virtualmente, mi conosce molto meglio di tante persone che frequento da una vita.
Lei che è l’opposto di me per certi aspetti e uguale a me per tanti altri.
Lei che ha avuto un cane – Luna – che ci ha permesso di ‘incontrarci’ la prima volta e mai lasciarci.
«È stata la Luna a unirci. Anzi, due.
La mia Luna, che non c’è più, e la Luna di Chiara, che mi ha rapita al primo sguardo.
Un commento a un post su Facebook. Lo vedo quasi brillare in mezzo agli altri, lo vedo ballare sullo schermo. Lo vedo.
È di una certa Chiara, che ha scritto un libro, un libro su un cane che si chiama Luna. Senza pensarci troppo le invio in risposta la foto del mio braccio, sul quale l’inchiostro ha impresso per sempre il nome della mia Luna. Ci scambiamo poche parole e, vi sorprenderà, l’ho annusata nell’aria. Come un cane. Come una cana, sì. L’ho riconosciuta, anima affine anima bella, l’ho riconosciuta prima di conoscerla.
A quelle poche parole ne sono seguiti altri milioni, tanto che siamo diventate virtualmente inseparabili e condividiamo ogni momento che valga la pena condividere con chi, solo al mondo, può sentire come senti tu. Lei il nord io l’isola del sud, lei montagna io mare, lei coraggiosa io… beh, io che non lo sono stata mai.
Le ho conosciute, Luna e Chiara, nel momento in cui tutto stava cambiando.
Mi sono immersa pian piano nel loro mondo imparando prima tra tutte una verità fondamentale: Chiara parla sempre al plurale, e in quel “noi” c’è tutta la forza di un impegno per la vita e di un legame indissolubile di anime. Perché Luna e Chiara sono diverse solo all’apparenza, ma in realtà sono l’una lo specchio dell’altra. Chiara è estremamente aperta e socievole, eppure conoscerla davvero è un privilegio, vederla arrabbiata è un privilegio, ogni sua lacrima è un privilegio, ogni sua gioia è un privilegio. Quando condivide un pensiero, sai che ti sta affidando qualcosa di estremamente fragile e prezioso, di cui aver cura.
Se provi a metterla alle strette, o davanti a una scelta non sua, ti guarderà con sospetto e di sicuro farà tutto il contrario di ciò che avevi previsto; soprattutto, farà fatica a fidarsi di nuovo. Ma lo farà. Perché Chiara è così: se onestamente provi ad avvicinarti, senza trucchi e senza maschere, arriverai a lei. Vi ricorda qualcosa della nostra Luna? E come Luna, Chiara a volte ha ancora paura delle cose da cui non è stata protetta da bambina, e che tornano come incubi nelle notti in cui è impossibile dormire. Ma è per Luna che Chiara ha deciso di cambiare tutto, a partire da sé stessa, per essere all’altezza di quello sguardo che le ha dato fiducia. E io mi sento piccola mentre la ascolto, meravigliata, quando parla di che cosa ha realizzato da sola, in pochissimo tempo.
Io “c’ero” quando ha scelto la sua nuova casa in montagna, quando ha scelto la sua nuova vita. È stato meraviglioso poter assistere da vicino a un sogno che si realizza. E ne ho scoperto il segreto. Noi che torniamo a casa ogni sera dopo ore e ore di ufficio e, dopo non esserci fermati neanche un attimo a fare qualcosa davvero per noi, ci troviamo con gli occhi al soffitto a sognare di cambiare lavoro, fare quel corso, lasciare la persona che non amiamo più… noi restiamo fermi. E invece Chiara si è mossa, un passo dietro l’altro. Si è mossa e ha realizzato il suo sogno, questo è il segreto.
Lo spiega bene, lei, il coraggio che ci è voluto, un coraggio che è voglia di smettere di lamentarsi e correre incontro a tutto, anche agli schiaffi in faccia, anche all’ignoto, ma anche alla bellezza del vivere. Ché un po’ me l’ero dimenticata, prima di ritornare con le pagine nei boschi insieme a Chiara e Luna.
Chiarabella, amica mia, sei tu il mio Unicorno.»
Giusy Salvio, Alghero, 18 agosto 2019