Sin da bambina ho sempre amato un personaggio dei cartoni animati che rappresentava per me un sogno quasi irrealizzabile: Heidi! Nella mia mente, mentre la guardavo dallo schermo della TV o sui libri illustrati, mi toglievo le scarpe e i vestiti e correvo con lei su quei prati verdissimi, abbracciavo il caro nonno e mi tuffavo sulla paglia davanti all’oblò da cui ammirava incantata le montagne. Desideravo essere lei!
Vivendo in Romagna le montagne erano lontane per me, ma quando ad agosto andavo con il babbo una settimana nella casa in Cadore ero piena di gioia. Il problema era ritornare in città. Mi sentivo come Heidi quando doveva andare in treno a Francoforte da Clara: sapeva che doveva farlo, eppure soffriva molto.
Mi dicevo che prima o poi avrei avuto anch’io una casetta sui monti, ma con il passare degli anni realizzare quel sogno era diventato più complicato, e lo avevo accantonato per la “vecchiaia”. A volte però il destino è imprevedibile e se in un sogno ci credi e vuoi realizzarlo, una mano te la dà. Occorrono impegno, determinazione e parecchio coraggio… Luna e io ci credevamo moltissimo ed eccoci qui, in una baita nel bosco, ad ammirare paesaggi mozzafiato circondate dal canto dei grilli e degli uccellini.
La nostra gioia a volte è quasi incontenibile: io mi commuovo di fronte a tanta bellezza e Luna corre in prati infiniti, su e giù per i monti. Difficile raccontare cosa significhi avere come sfondo le mucche che pascolano, il verde abbagliante dell’erba e degli alberi e l’azzurro puro e perfetto del cielo, interrotto da qualche nuvola che pare zucchero filato. Sì, lo stesso cielo che vedeva Heidi quando si stendeva sui prati in altura e guardava all’insù.
Qui la natura è NATURA con tutte le maiuscole. Come quando al mattino andiamo nel bosco e veniamo abbracciate dal fresco del ruscello che scorre sotto casa, un brivido che fa venire la pelle d’oca ma che in estate mi fa sentire viva e vitale.
Oppure quando avvistiamo un capriolo intento a fare colazione con l’erba ancora umida di rugiada, che si ferma un istante a guardarci e poi torna alla sua attività. O quando arriviamo nel nostro punto preferito, in cui tre ciliegi selvatici ci offrono la loro ombra e dal quale si può vedere a chilometri di distanza.
E che dire degli odori, che per me sono profumi: fiori di campo di tutti i colori, terra umida, foglie e, perché no, sterco di mucca. Quello su cui Luna ama tanto rotolarsi uscendone, come per magia, quasi sempre pulita.
Non sarebbe montagna senza i rapaci: maestose e leggiadre le poiane che volano sopra la nostra testa, spesso in gruppi di tre. Non possono mancare nemmeno le volpi, con i loro musi furbetti: aspettano che ci avviciniamo e poi, prima che le raggiungiamo, se ne vanno tranquille per la loro strada.
E vogliamo dimenticare gli scoiattoli? Rossi o neri non importa, si prendono gioco di Luna saltellando da un albero all’altro mentre lei può solo guardarli, nella vana speranza di spiccare il volo per raggiungerli.
Le giornate sono scandite dai ritmi della natura e delle stagioni. Ora siamo in estate e ci godiamo le sere di luna piena a illuminare la vallata sottostante con le lucciole che fanno da contorno.
Arriverà l’autunno, con le foglie che dal verde virano al rosso e al giallo, accendendosi delle mille sfumature comprese tra i due colori; e i funghi, le castagne, le mucche che rientrano dai pascoli in altura secondo l’antico rito della transumanza.
L’inverno non si farà attendere, e spero che anche quest’anno la neve ricopra con la sua soffice coltre alberi e prati. Sarà magnifico passeggiare nel bosco ammirando le tracce degli animali.
Poi tornerà la primavera con il suo sole delicato alternato alle piogge: il risveglio di tutto dopo il letargo invernale.
Era così che viveva Heidi nella sua baita con il nonno, Nebbia e Fiocco di neve? Sicuramente Luna e io abbiamo molti più comfort, ma la pace, la serenità, l’armonia e il senso di appartenenza al tutto credo siano molto simili.