Tutti noi abbiamo dei valori in cui crediamo, una sorta di missione, un istinto naturale che ci spinge a cambiare il mondo nella speranza di migliorarlo. Ho riflettuto su ciò che posso fare io, a livello professionale, e il risultato è questo breve ‘manifesto’.
▶️ La mia missione
La lotta all’errore sui testi scritti, siano essi libri ma anche (e soprattutto) testi di siti, blog, newsletter, ai quali di solito si dedica meno attenzione perché considerati più ‘effimeri’.
▶️ In cosa credo
Che le parole rappresentino il pensiero e la personalità di chi le scrive, la sua forma mentis e il suo modo di vivere. Sono il suo biglietto da visita, e per tale motivo bisogna dedicarvi la massima attenzione, evitando il più possibile la contorsione e l’errore banale.
▶️ Ciò a cui vorrei porre rimedio
La superficialità con cui si pensa che tutti possano scrivere bene. Se non si è portati, occorre rimediare formandosi e studiando. Oppure, ammettere i propri limiti (anche solo di tempo) e affidarsi a chi lo fa di mestiere.
▶️ Il mio approccio
Quando correggo i testi altrui, spiego sempre all’autore dove, come e perché andrebbero apportate le modifiche che suggerisco, facendo sì che la correzione non sia solo fine a sé stessa ma diventi strumento costruttivo per evitare di ripetere l’errore in futuro. Questo in teoria non mi è richiesto, almeno quando mi occupo della correzione di bozze (per l’editing è diverso), ma non posso esimermi dal farlo proprio perché credo che sia importantissimo aiutare a capire e a migliorarsi.
▶️ Una cosa che so essere assolutamente vera, ma della quale si parla in modo sbagliato
Quello che conta è il contenuto, la forma ha poca importanza: sbagliatissimo! La forma conta, eccome. Citando Oscar Wilde: «Forma e contenuto non possono essere distinti in un’opera d’arte, sono una cosa sola».